Per un paese a grande destinazione turistica il mercato immobiliare alberghiero in Italia è un pilastro fondamentale per l’accoglienza ma anche per l’impatto dei lavori su tutta l’edilizia. In tutta Europa il fatturato si assesta a 20,5 miliardi nel 2022. In Italia sale a 3,5 miliardi con una crescita del 40%. Entro la fine del 2024 si dovrebbe tornare ai livelli pre-pandemici.
Il boom del turismo che si riscontra in molte nazioni impatta in modo positivo sul mercato immobiliare alberghiero e in settori nuovi come la locazione breve. In occasione della quinta edizione di Hospitality Forum Scenari Immobiliari e Castello SGR hanno rilasciato dati e informazioni di un certo interesse sul settore. Scenari Immobiliari è un autorevole Istituto indipendente di studi e ricerche sui mercati immobiliari. Castello SGR è una società di gestione del risparmio impegnata particolarmente sul fronte del mercato immobiliare italiano.
Cresce il mercato immobiliare alberghiero
–Mondo. Gli investimenti immobiliari alberghieri mondiali nel 2022 sono lievemente diminuiti (-1,5 per cento rispetto al 2021), raggiungendo i settantadue miliardi di euro, con interesse disomogeneo per localizzazione relativa, ambiti urbani, luoghi di villeggiatura e livello delle strutture.
–Europa. A livello europeo il mercato immobiliare alberghiero è rimasto sostanzialmente stabile, chiudendo il 2022 con un fatturato di 20,5 miliardi di euro (21,2 nel 2021) bloccato dall’aumento dei costi e dalle crescenti preoccupazioni geopolitiche: per l’anno in corso si prevede un valore a 19,5 miliardi, con un aumento a partire dal 2024 (25 miliardi stimati).
–Italia. Il nostro Paese prosegue nel suo trend positivo e chiude il 2022 con un incremento del quaranta per cento del fatturato complessivo, pari a 3,5 miliardi di euro. Per il 2024 si attende un riallineamento ai livelli fatti registrare nel 2019.
Emerge il segmento del lusso
“Il 2023 – afferma Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – è iniziato in modo positivo per il mercato immobiliare alberghiero europeo. L’attività degli investitori è aumentata dopo la limitata intensità del 2022, con un incremento delle allocazioni nel comparto, rispetto al primo trimestre dello scorso anno, superiore al quindici per cento che porta a quattro miliardi di euro di patrimonio investito. Tra gli operatori continua a vigere un discreto ottimismo con un livello di sicurezza proporzionale alle caratteristiche del segmento, massimo per il lusso, minimo, ma comunque sufficiente, per le strutture economy”.
Rinnovare il mercato immobiliare alberghiero
“La crescita del fatturato generato dal mercato immobiliare alberghiero italiano nel 2022 – dichiara Giampiero Schiavo, CEO di Castello SGR– è senza dubbio un segnale incoraggiante. Vista l’incertezza che caratterizza questo momento storico, è necessario comunque che tutti gli attori del mercato – ognuno nel proprio ruolo – continuino ad impegnarsi soprattutto su due direttrici: rendere maggiormente attrattivo l’intero territorio nazionale, anche attraverso un rafforzamento delle infrastrutture, e continuare a rinnovare il patrimonio alberghiero italiano per essere maggiormente attrattivi sul versante del turismo internazionale”.
In alto, il Grand Hotel di Rimini, emblema del mercato immobiliare alberghiero italiano