Secondo le statistiche Omi dell’Agenzia delle entrate, nel secondo trimestre dell’anno continua la tendenza positiva del mercato dell’immobiliare non residenziale. Crescono del 3% gli scambi di depositi commerciali e autorimesse, del +5,5% le transazioni dei negozi e del 2,6% le compravendite degli uffici. E del 9,9% gli immobili industriali.
Non cresce solo il mercato delle compravendite del settore residenziale, come testimoniato qualche giorno fa qui, ma crescono pure le transazioni del settore immobiliare non residenziale. Quindi negozi, magazzini, uffici ma anche immobili destinati alla produzione industriale, le cui compravendite sono aumentate del 9,9%. Lo testimoniano per il secondo trimestre dell’anno le statistiche dell’Omi, Osservatorio mercato immobiliare, dell’Agenzia delle entrate.
Immobiliare non residenziale
La crescita ha interessato diversi settori: il settore terziario-commerciale ha registrato un incremento del 3,4%, con oltre 36.000 Ntn, transizioni normalizzate. Aumentano del 3% gli scambi di depositi commerciali e autorimesse registrati da aprile a giugno 2024, del +5,5% per i negozi. Nel segmento degli uffici, le compravendite sono cresciute del 2,6% rispetto al secondo trimestre 2023, con circa 3.400 unità scambiate. Riguardo gli immobili destinati alla produzione industriale, le compravendite sono aumentate del 9,9%, con 4.245 unità scambiate. La crescita è stata più evidente nelle regioni settentrionali, dove si concentra oltre il 66% delle transazioni totali di questo settore, e nell’area del Sud.
Una conferma delle tendenze
Nel complesso, il secondo trimestre 2024 ha esibito un andamento in linea con quanto osservato negli ultimi periodi, mostrando una crescita significativa nel settore produttivo e più modesta nei settori terziario-commerciale e agricolo. Le compravendite sono salite in tutte le aree geografiche, con l’unica eccezione del Nord Ovest che rileva un calo negli scambi di uffici. Tuttavia, rileva Omi, alcune differenze rispetto ai dati nazionali si sono riscontrate nelle città di Milano e Palermo che hanno subito una contrazione dei volumi compravenduti di uffici e negozi.