Il provvedimento di fine marzo, DL 39, noto anche come DL Superbonus o più propriamente DL Blocca-cessioni diventa legge dello Stato dopo il voto definitivo di ieri alla Camera dei deputati. Conseguenze immediate su cessioni dei crediti e sconto in fattura da Superbonus, ma anche su Sismabonus e Bonus Barriere architettoniche. Allungata la detraibilità a 10 anni dei crediti di imposta. Vietata la loro compensazione con debiti previdenziali e assistenziali. Prevista anche una misura punitiva per il Bonus Ristrutturazioni che scende fino al 30%.
Avanti con la 32.ma modifica all’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, detto Superbonus. Ieri la Camera ha approvato definitivamente il disegno di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2024, n. 39, noto meglio come DL 39 alias decreto blocca-cessioni o più bonariamente DL Superbonus. Ora se ne attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avendo già avuto il via libera del Senato qualche giorno fa, vedi news.
La Camera approva
Ieri mattina ha approvato con 150 sì la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 marzo 2024, n. 39 recante misure urgenti in materia di agevolazioni fiscali di cui agli articoli 119 e 119-ter del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, altre misure urgenti in materia fiscale e connesse a eventi eccezionali, nonché relative all’amministrazione finanziaria. I voti contro sono stati 109.
Le principali novità del DL 39
Esso ha introdotto il quasi definitivo stop allo sconto in fattura e cessione dei crediti per il Superbonus e i bonus edilizi ‘minori’. Con l’eccezione per i cantieri nel cratere appenninico. Ha disposto che le spese per i lavori da Superbonus (ora al 70% e l’anno prossimo al 65%) vengano portate in detrazione in 10 anni anziché 4. Idem per le spese da Sismabonus e Bonus Barriere ora detraibili in 10 anni anziché 5. Dal 2025 banche e istituti finanziari non possono più compensare i crediti del Superbonus con debiti INPS e INAIL.
…ma la misura non spalma i crediti
Non crede allo spalma-crediti Virginio Trivella, autorevole esponente di Rete Irene, che sul suo blog su Linkedin scrive: “questa mossa che non spalma i crediti (al contrario di quel che si legge), fa arrabbiare tanti, farà chiudere molte imprese e metterà in crisi finanziaria moltissime altre, genererà perdita di occupazione, senza effetti positivi sul debito pubblico”. E farà arrabbiare i cittadini che non potranno cedere a Poste e banche mentre le banche non acquisteranno più crediti dalle imprese, che dovranno rivolgersi ad altri acquirenti molto più speculativi.
Colpito il Bonus Ristrutturazioni
La mano pesante di MEF, Governo e maggioranza si è abbattuta incredibilmente e inaspettatamente anche su uno dei bonus edilizi più efficaci e più amati dagli italiani: il Bonus Casa o Bonus Ristrutturazioni. Scenderà dall’attuale 50% fino al 36% a partire dal 2025 per poi affossarsi al 30% dal 2028 al 2033 e riprendere modestamente al 36% nel 2034. Il grafico qui sotto ne evidenzia la traiettoria temporale.
E l’Ecobonus?
In questo clima di furia iconoclasta contro i bonus edilizi tutti e comunque, l’Ecobonus semplicemente potrebbe non venir prorogato visto che scade il 31 dicembre di quest’anno. Era stato prorogato dalla legge di Bilancio 2022 per il triennio 2022-23-24. Se le cose hanno un senso, perché nulla accade per caso a questo mondo, segnaliamo che l’Agenzia delle entrate ha già disposto l’allontanamento della guida Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico dalla pagina classica che raccoglie tutte le Guide attive alla cartella fondo pagina denominata pudicamente Archivio. Una specie di reclusione temporanea in attesa di esecuzione definitiva. La voce più insistente che circola nei corridoi ministeriali romani è che dopo 17 anni di onorato servizio l’Ecobonus 50%-65% si ritrovi incatenato all’analogo percorso del Bonus Ristrutturazioni da qua al 2034. Se così fosse, il settore dei serramenti sarebbe gravemente penalizzato. Lo vedremo presto.
Ennio Braicovich