Enrico Zanetti, consigliere del ministro dell’econmia e delle finanze, interviene con una precisazione sul Superbonus: chi proseguirà nel 2024 lavori di efficientamento energetico sotto questa agevolazione, anche se ridotta al 70%, potrà usufruire ancora di sconto in fattura e cessione del credito.
Qualche ora dopo la conferenza stampa del ministro Giorgetti, clicca qui, e dopo le notizie di stampa sul futuro del 110% interviene Enrico Zanetti con una precisazioni sul Superbonus, Zanetti è consigliere del ministro dell’Economia e delle Finanze nonché dottore commercialista e revisore legale. A suo tempo, è stato viceministro dell’Economia e delle Finanze. Quanto detto dal ministro e quanto scritto in mattinata dai giornali, e da noi stessi in serata di ieri, lasciava presumere la morte totale del Superbonus e dello sconto in fattura e della cessione del credito. Non è così, per fortuna. Il Superbonus, azzoppato al 70%, darà ancora accesso allo sconto in fattura e alla cessione del credito. Ma leggiamo che cosa ha detto il consigliere di Giorgetti.
La precisazione sul Superbonus
Zanetti scrive sui social: “Se nella manovra non ci sono norme su superbonus, sconti e cessioni, come è stato affermato ieri in conferenza stampa da Premier e Ministro dell’Economia, questo vuol certamente dire che chi sta facendo lavori al 110% con sconto in fattura non avrà proroghe del 110% per la parte di spese che andrà a sostenere nel 2024. Ma vuole dire anche che potrà sostenerle con sconto in fattura al 70%, come da legislazione attualmente vigente“. E aggiunge: “Mi permetto questo semplice chiarimento tecnico. Sono veramente molti quelli che hanno frainteso che, sulle “code 2024” dei lavori non ultimati nel 2023, verrebbe tolta la possibilità di fruire del superbonus ridotto al 70% con la modalità opzionale di sconto o cessione”. (sottolineatura nostra)
Sollievo generale
Numerosi i commenti in rete. Eccone un paio particolarmente significativi. Sinteticamente Marco Zandonà, direttore Politiche fiscali presso Ance, esprime il sollievo di molti: “Finalmente lo ha chiarito. Stava scoppiando una guerra. Grazie Enrico Zanetti. Il 70% con sconto”. Sollevato anche Virginio Trivella, esponente di Rete Irene ma non del tutto. Evidenzia, infatti, le parole di Zanetti “come da legislazione attualmente vigente”. E puntualizza: “Resta comunque l’esigenza di tutelare il diritto, per chi ha effettuato lavori nel 2023, di ricevere una corrispondente fattura “con sconto” del 100% anche se il SAL finale conterrà spese sostenute in parte nel 2024 (queste ultime con l’incentivo ridotto al 70%). Il che attualmente è impedito dall’interpretazione di AdE che andrebbe superata con un atto di responsabilità del Governo”.
Le reazioni alle affermazioni di Giorgetti
Ieri pomeriggio il mondo dell’edilizia era entrato nel pallone a sentire quanto affermato da Giorgetti. Tra le reazioni segnaliamo quella durissima della CNL-Federazione Nazionale delle Progettazioni, Costruzioni e Infrastrutture. La CNL suggerisce al ministro “di rileggere i comunicati stampa del Mef n 34 e 42 del marzo 2023 dove il suo Ministero dichiarava un extra gettito per effetto positivo del DL 34 di 69 miliardi circa (+ 9,2% sull’anno 2021) a fronte di una spesa, valore di detrazione, contabilizzata del 2022 per il solo Super Ecobonus di poco meno di 40 miliardi (Fonte ENEA). E ci dica pure dove sono state impiegate queste maggiori entrate!”. Queste extra entrate, afferma CNL, avrebbero di fatto coperto le spese che lo Stato sostiene, tra l’altro in quattro anni successivi al sostenimento della spesa in termini appunto di compensazioni.
EB