Il recente Vertice Italia-Africa ha visto la partecipazione di numerosi capi di Stato africani nonché dei vertici dell’Unione europea e di altre istituzioni internazionali. Ha riproposto con forza l’impegno del nostro Paese nel vicino continente. L’iniziativa governativa si è prestata a delle considerazioni di Finco che da tempo agisce in Africa con le collettive CaseItaly dove particolarmente attive sono le aziende dell’involucro edilizio. Come sottolinea Carla Tomasi, presidente della Federazione Finco.
L’impressionante foto di gruppo del Vertice Italia-Africa in Parlamento testimonia con forza più di tante parole il successo di un’operazione dalle molte sfaccettature. Non capita tutti i giorni avere a Roma 25 capi di Stato e di Governo, i vertici dell’Unione africana e dell’Unione europea e i rappresentanti di tante istituzioni internazionali a discutere con il nostro Governo del rilancio delle relazioni con il vicino Continente. Anche alla luce della Presidenza italiana del G7 e dello sviluppo congiunto del Piano Mattei. Da tempo l’Africa è oggetto delle attenzioni di Finco e delle sue associazioni, in particolare quelle dell’involucro edilizio. Ecco a seguire le considerazioni di Carla Tomasi, presidente della Federazione Finco. Indispensabile precisazione: della Federazione fanno parte le associazioni Acmi, Anfit, Assites e Unicmi.
Finco sull’Africa e sul Piano Mattei
Dopo molto tempo assistiamo ad un rinnovato interesse del nostro Paese verso l’Africa. Non posso che compiacermene sia come cittadina sia, in questa sede, come rappresentante di settori industriali che rivolgono un particolare interesse verso quel continente.
Non è un caso che, nell’ambito delle proposte che, come Federazione, abbiamo inviato all’Istituto del Commercio Estero (ICE) circa le aree nelle quali promuovere iniziative all’estero, figurino ben quattro Paesi africani (Etiopia, Egitto, Kenya, Nigeria, con interessi anche verso Libia, Marocco e Sud Africa).
CaseItaly in Africa
Non è un caso che, nell’ambito delle proposte che, come Federazione, abbiamo inviato all’Istituto del Commercio Estero (ICE) circa le aree nelle quali promuovere iniziative all’estero, figurino ben quattro Paesi africani (Etiopia, Egitto, Kenya, Nigeria, con interessi anche verso Libia, Marocco e Sud Africa).
Il settore dell’involucro edilizio
Si tratta di realizzare la partecipazione nelle così dette <<Collettive>> ICE-FINCO-CASEITALY nelle manifestazioni fieristiche che si svolgeranno a cavallo tra il 2024 ed il 2025 in quei Paesi, con particolare riferimento al comparto dell’involucro edilizio (serramenti, schermature solari, chiusure tecniche, coperture, maniglieria, etc.).
Tale comparto rappresenta una delle eccellenze dell’industria italiana, di interesse in Paesi che hanno prospettive di sicuro sviluppo demografico – e quindi anche economico al di là delle cangianti fasi congiunturali. Si tratta anche di un settore <<accogliente>> dal punto di vista della formazione della forza lavoro in loco.
L’export
In generale quanto sopra coincide, oltre che con gli interessi delle imprese associate (17.000, in 40 Associazioni federate per un fatturato complessivo di 35 miliardi di euro), con quello della bilancia commerciale del Paese (il comparto ha notevoli potenzialità di sviluppo in termini di percentuali all’export. Finco sta elaborando con l’ausilio di Istat delle specifiche statistiche in proposito), ma anche con l’influenza politica che, in una media potenza quale l’Italia, si estrinseca anche attraverso la politica commerciale e l’aumento degli scambi e dei contatti che le manifestazioni fieristiche consentono, incluso l’insediamento di filiali italiane in quei Paesi.
Carla Tomasi, presidente della Federazione Finco