Il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, prevede per gennaio una forte crescita dei posti di lavoro. Sono +46mila rispetto a un anno fa. 230mila le assunzioni di difficile reperimento
Il lavoro è sempre un problema nel Bel Paese. Specie in un momento in cui è alle porte una possibile recessione combinata con un livello molto alto di inflazione. Un dato consolante proviene però dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. Il Sistema informativo Excelsior fornisce annualmente i dati di previsione sull’andamento del mercato del lavoro e sui fabbisogni professionali e formativi delle imprese.
Il mercato del lavoro a gennaio
A inizio gennaio Excelsior ha pubblicato i dati di gennaio sulle assunzioni. Secondo le previsioni sono 504mila i lavoratori ricercati dalle imprese a gennaio e 1,3 milioni per il primo trimestre dell’anno.
A guidare la domanda di lavoro il manifatturiero con un incremento su base annua del 17,8% (+19mila assunzioni). Seguono turismo (+10mila unità; +21,0%), servizi operativi di supporto a imprese e persone (+7mila; +17,7%) e servizi alle persone (+7mila; +12,9%). Sale al 45,6% la difficoltà di reperimento (+7 punti percentuali rispetto a un anno fa) che si attesta al 66% per le figure dirigenziali e sfiora il 62% per gli operai specializzati.
Edilizia, meccatronica e metalli offrono lavoro
A gennaio, secondo il Sistema informativo Excelsior, l’industria ha in programma 174mila assunzioni.
Sono alla ricerca di personale le imprese delle costruzioni (51mila entrate). Sono seguite dalle imprese della meccatronica con 34mila entrate e da quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo che programmano 27mila entrate.
I servizi prevedono di assumere 330mila lavoratori. A offrire le maggiori opportunità lavorative sono i servizi alle persone che ricercano 64mila profili, seguiti da commercio (60mila) e turismo (58mila).
Gap tra domanda e offerta di lavoro
È in crescita il gap tra domanda e offerta di lavoro che passa dal 38,6% dello scorso anno al 45,6% (pari a circa 230mila assunzioni). La mancanza di candidati è la motivazione maggiormente indicata dalle imprese (27,8%), seguita dalla preparazione inadeguata (13,5%) e da altri motivi (4,3%). Sono maggiormente difficili da reperire dirigenti (66,1%), operai specializzati (61,9%) e tecnici (51,6%). Seguono conduttori di impianti (49,0%), professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione (47,5%), professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi (41,0%). Supera i 4 mesi (4,3) il tempo medio di ricerca necessario per ricoprire le vacancies valutate dalle imprese di difficile reperimento.
Prevale il contratto a tempo determinato
Il contratto a tempo determinato è la forma di assunzione maggiormente proposta con 208mila unità, pari al 41,3% del totale. Seguono i contratti a tempo indeterminato (122mila unità, 24,3%), quelli in somministrazione (74mila, 14,7%) e gli altri contratti non alle dipendenze (44mila, 8,8%). L’apprendistato viene proposto per 25mila assunzioni (5,0%). I contratti di collaborazione e le altre tipologie di contratti alle dipendenze vengono indicati rispettivamente per 19mila assunzioni (3,7%) e 10mila assunzioni (2,1%).
Il Nord cerca lavoratori
A livello territoriale il Nord-ovest e il Nord-est segnalano le previsioni di assunzione più elevate (rispettivamente oltre 171mila e circa 123mila, ovvero il 58,4%), seguite dalle regioni del Sud (oltre 109mila) e del centro (circa 101mila). La graduatoria regionale delle assunzioni vede, nell’ordine, Lombardia (121mila), Veneto (51mila), Lazio (50mila), Emilia-Romagna (49mila), Piemonte (37mila) e Campania (32mila).