L’azienda veneta Agostinigroup Srl è tra le poche aziende che possano vantare una duplice identità di produttore di serramenti ma anche di sistemi per serramenti. Come spiega il CEO Germano Agostini, sono due attività che si rinforzano sinergicamente l’una con l’altra, specie nei serramenti minimali. Gli obiettivi dell’azienda in un’intervista esclusiva.
Serramenti di grande appeal architetturale, e di gran moda da due decenni oramai, i minimali rappresentano una sfida possente per chi li concepisce, il cosiddetto sistemista o gammista, per chi li costruisce, il serramentista, e per chi li posa. Rappresentano certamente anche una sfida per le tasche della clientela ed anche per il progettista su cui la clientela necessariamente si appoggia e che deve progettare l’ambito entro il quale inserire i minimali. Un ambito che è quello delle nuove costruzioni o delle ristrutturazioni integrali altrimenti il risultato finale svanisce.
La sfida dei minimali
Chi ha accettato la sfida dei serramenti minimali è l’Agostini Group di Quarto d’Altino, Venezia, che festeggia quest’anno i suoi primi sessant’anni. E’ proprio nel 1963 che Luciano Agostini fonda la sua prima azienda per la produzione di avvolgibili in pvc. All’epoca rappresentano una rivoluzione rispetto agli avvolgibili in legno delle case dell’epoca. Di strada ne ha fatta da allora l’azienda. Ora guidata dal figlio Germano, si fa vanto di costruire serramenti italiani (non a caso è socio Anfit): dalle finestre agli scorrevoli, ai bilici, agli avvolgibili, alle persiane fino agli scuri e alle vetrate continue, in pvc, in alluminio, misti in alluminio-legno, in fibex, pultruso in fibra di vetro. Ed anche i minimali.
Agostini Group entra in Orama
E’ notizia, vedi qui, di qualche settimana fa l’ingresso dell’Agostini Group nel capitale sociale della società greca Orama Minimal Frame LTD, top player internazionale nella progettazione e produzione di sistemi per serramenti minimali. Ma con i minimali l’azienda ci lavora fin dal 2017. Riflette Germano Agostini, CEO dell’azienda: “I serramenti minimali, pur rimanendo prodotti di nicchia, conquistano fasce di mercato sempre più larghe e comportano alleanze sempre più ampie. Certo, qui c’è poco alluminio. Il che li rende poco attraenti per i sistemisti dell’alluminio che, specie se alle spalle hanno impianti di estrusione, debbono necessariamente puntare sulle quantità”.
Perchè puntare su Orama?
Quando l’Agostini Group decide di puntare sulla nicchia, rivolge la propria attenzione su Orama, sistemista greco dotato di un’ampia gamma di profili ma che soprattutto era l’unico che offriva la possibilità di produrre i serramenti. Come noto, i tradizionali produttori svizzeri puntavano e puntano tuttora alla vendita del prodotto finito mentre i sistemisti in alluminio non avevano allora prodotti adeguati. “Così -ricorda Germano Agostini -nel 2018 siamo partiti con l’esclusiva della produzione italiana dei minimali. Lavorando sul prodotto, dalla nostra esperienza di serramentisti, ci siamo resi conto che era utile aggiungere altri profili. In ciò è stata molto utile la nostra esperienza di sistemisti di serramenti in fibex e in alluminio/legno. Qualche matrice si è così resa necessaria per il mercato italiano. Qualcuna per quello americano. Così ci siamo conosciuti meglio con la proprietà di Orama e abbiamo visto che una fusione societaria avrebbe potuto dare ad entrambi maggior risultati”.
Da serramentista a sistemista
In effetti l’azienda veneta, diventata negli anni ottanta produttore di serramenti in pvc, assume la duplice veste di sistemista e serramentista prima con gli infissi in alluminio/legno e quindi con il fibex inside, pultruso in fibra di vetro rivestito in alluminio e in legno. Essere sistemista significa avere un ufficio tecnico adeguato capace di produrre nuove soluzioni, rispetto alle molteplici sfide che pongono di continuo il progetto architettonico e l’edilizia. “Abbiamo sviluppato nel tempo – rileva sempre il CEO dell’azienda veneta – una capacità di fare sistema grazie a un ufficio tecnico di valore. Questo è stato un fattore apprezzato dai partner greci. Ai quali ci siamo presentati non come soci finanziari ma come investitori industriali interessati a sviluppare il mercato. Sia in Italia che all’estero”.
Obiettivi…minimali
L’obiettivo è arrivare a sviluppare almeno 20 milioni di profili per minimali entro un triennio. “Può sembrare poco ma si parla di profili e non di serramenti finiti. Sicuramente Orama è un’azienda giovane ma nonostante la sua giovinezza offre la più ampia gamma di profili in quella nicchia”.
I minimali sono prodotti che costano almeno il doppio di un normale scorrevole, e che richiedono un’architettura adeguata che li possa accogliere per valorizzarli. Sono complessi da progettare, da produrre e da posare. “Nell’esperienza con i rivenditori di porte e finestre noi abbiamo visto che occorre dar loro un supporto veramente pesante. Anche nella posa. È ben noto che i minimali richiedono tutti posatori molto accorti e qualificati. Così abbiamo dovuto spingere molto sulla formazione delle nostre maestranze per i nostri cantieri in Italia. Negli USA abbiamo dovuto formare i locali ma lì la sfida della posa è più semplice perché le costruzioni sono più semplici”.
Minimali per l’estero
Ora che si è rafforzata la presenza nel mondo dei minimali per l’Agostini Group, oltre alla sfida industriale, si apre anche quella di un rapporto più stretto con il mondo della progettazione. “Ordinare un serramento minimale non è compilare un modulo d’ordine semplice. Rimane un prodotto complesso per nuove costruzioni che richiede fin dall’inizio un coordinamento con la progettazione”. Ma la sfida non è tanto quella del mercato interno. Infatti, Germano Agostini così conclude: “Il nostro obiettivo è aprire un vero mercato estero e far trainare il serramento in alluminio fibex inside. In Nordamerica stiamo iniziando. C’è un mercato che pare infinito ma c’è anche l’Europa perché noi abbiamo un prodotto iper isolante. Dobbiamo solo promuoverlo bene”.
Ennio Braicovich