Oltre un milione di immobili sono stati interessati da mutui ipotecari nel 2021, una cifra in crescita del 255 rispetto all’anno precedente. Oltre il 90% degli immobili è di tipo residenziale per un controvalore che supera i 70 miliardi di euro
I nuovi mutui ipotecari per gli immobili sono stati nel 2021 oltre un milione, e precisamente 1.017.087, una cifra superiore del 25,8% rispetto all’anno precedente. Il valore monetario sottostante è pari a 101 miliardi di euro. Lo afferma il “Rapporto mutui ipotecari 2022” dell’OMI, Osservatorio del mercato immobiliare del sito dell’Agenzia delle entrate.
I nuovi mutui senza surroghe
Il quadro offerto dal “Rapporto mutui ipotecari 2022”, che fa riferimento ai dati 2021, precisiamo subito, offre una visione del flusso dei nuovi mutui per gli immobili escludendo le surroghe. Nel corso del 2021 sono stati registrati circa 456mila atti di iscrizione ipotecaria. Essi riguardano 1.017.087 unità immobiliari ipotecate a garanzia dei finanziamenti erogati. La cifra è in aumento del 25,8% rispetto al 2020. Oltre il 90 % degli immobili ipotecati sono di tipo residenziale distinti in residenziale, residenziale di tipo plurimo e residenziale misto. I capitali erogati per i mutui residenziali di vario tipo rappresentano i due terzi del totale, 70 miliardi circa. Un dato in aumento del 39,7% rispetto all’anno precedente.
Di più al Nord
Il “Rapporto mutui ipotecari 2022” propone anche un’analisi degli immobili ipotecati e del capitale erogato. Da essa risulta una forte concentrazione, soprattutto in termini di numero di immobili, nelle regioni settentrionali. Nel corso del 2021 si è assistito a un aumento generalizzato dei volumi sia in termini di immobili ipotecati che di capitali. L’aumento delle ipoteche si rivela maggiore nelle aree Centro e Nord.
Classificazione energetica
Non ci pare che il Rapporto riporti una suddivisione degli immobili per classi energetiche. Crediamo che sarebbe utile offrire anche questo dato. Ricordiamo che da tempo la Federazione degli agenti immobiliari FIAIP assieme ad Enea organizza un’analisi della classificazione energetica degli immobili compravenduti in cui è chiara la prevalenza di transazioni di edifici nelle classi energetiche più basse. Vedi qui. Il Rapporto di OMI potrebbe offrire un dato più dettagliato e preciso in tal senso.