L’esperto Alessandro Sodano, funzionario tecnico commerciale di Indinvest, produttore di sistemi per serramenti in alluminio, fa il punto sul nuovo Decreto Requisiti minimi e ne esamina l’impatto sul settore dei serramenti. Anche se i valori di trasmittanza termica non scenderanno, occorrerà badare con attenzione ai ponti termici dei serramenti. In ogni caso, sarà necessario un cambio di passo nel mondo della progettazione e della costruzione dei serramenti. Occorrerà più professionalità
Il Nuovo Decreto Requisiti minimi, di prossima pubblicazione, vedi qui, fa discutere all’interno del mondo del serramento. Qui di seguito ospitiamo con piacere l’intervento di Alessandro Sodano, funzionario tecnico commerciale di Indinvest, produttore di sistemi per serramenti in alluminio, e profondo conoscitore del settore e delle sue normative.
Il Nuovo Decreto Requisiti minimi
Prima di tutto c’è da evidenziare che stiamo approdando in ritardo, rispetto a quanto la EPBD III, aveva indicato. Infatti, eravamo fermi al DM 2015 fissato con i criteri della direttiva EPBD II. Purtroppo, la pandemia ha bloccato l’evoluzione prevista nel 2019 e, testuali parole dell’ing. Alberto Boriani, co-conduttore del webinar insieme all’ing. Annachiara Castagna, ha lasciato il settore nel caos. Nella bozza ancora in circolazione si parla in generale di numerosissimi cambiamenti, ogni articolo infatti riporta la voce “modifica” al rispettivo articolo. In sostanza l’approccio è consistente sulle geometrie delle architetture e comunque non siamo certi della data in cui verrà pubblicato (si presume a Giugno per entrare in vigore nei mesi successivi).
Dettagli di rilievo
Posso confermare che non ci sono minacce particolari per il settore serramenti né tantomeno saranno ritoccati i valori Uw. In sostanza cambia l’approccio all’edificio di riferimento e, vengono calcolati i ponti termici: saranno calcolati, quindi, i ponti termici di balconi, dei cassonetti dove presenti, degli architravi dei serramenti così come le mensole/soglie e le spalle verticali dei serramenti.
Confermo anche che, traendo spunto dal primo esempio comparativo offerto, è molto più semplice calcolare oggi un edificio con pochi serramenti anche se molto grandi, piuttosto che un edificio ricchissimo di piccole aperture vetrate. Si introduce una tabella che, a seconda della zona climatica, definisce i parametri di trasmittanza termica lineica Ψ (psi) interna ed esterna da utilizzare per il calcolo di verifica dell’edificio di riferimento.
L’impatto sulle classi energetiche
Con il nuovo edificio di riferimento abbiamo detto, i ponti termici entrano nel calcolo. Essi incidono sull’Intervallo di Classe e NON sulle Classi. Ciò significa che nella verifica dell’edificio, tra bilancio energetico invernale ed estivo la rivalutazione della nuova APE (non cambia il nome), potremmo trovarci con dei vantaggi. Infatti, le classi rimangono invariate mentre cambiano i numerini che ne identificano la dispersione. Pertanto, immaginando che, il calcolo dei ponti termici possa aumentare il valore di dispersione, si è dato maggiore tolleranza agli intervalli per cui, a parità di valore di dispersione con la APE di oggi magari ci si trova in classe D mentre con il nuovo metodo ci si troverà in classe C, quindi migliorativa. Il programma di Logical è in grado di produrre i due calcoli in parallelo, offrendo al tecnico progettista la predisposizione, nel caso in cui si trovi a depositare la legge 10 nella fase transitoria.
H’t
Per nuove costruzioni e ampliamenti, quindi, NON cambia nulla per il calcolo medio di dispersione H’t. Per le ristrutturazioni importanti di 1° livello invece cambia il valore LIMITE di H’t. Esso dipenderà dal rapporto tra Superficie trasparente e Superficie Disperdente totale. Per la ristrutturazione importante di 2° Livello NON si richiede più la verifica di H’t.
Necessario un cambio di passo
Alla luce della revisione della UNI 10818 e della UNI 11296 intravedo l’esigenza di un cambio di passo nel mondo della progettazione e della costruzione dei serramenti. È richiesta maggiore professionalità e c’è l’opportunità di una crescita in tal senso, sia in ambiente tecnico progettuale sia in ambiente tecnico serramentistico. Non si sottovaluti la posa in opera che, come è facilmente immaginabile, di fronte ad una verifica strumentale dei ponti termici, piuttosto che dell’acustica, potrebbe diventare il vero tallone d’Achille degli operatori di mercato, dei costruttori di serramenti e dei posatori.
Alessandro Sodano, Indinvest
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