Anche se installate su una pergotenda le Vepa non sono serramenti. Il presidente di Assvepa, Dr. Vito Chirenti, lo ribadisce all’ing. Carlo Pagliai, ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica, che era intervenuto sul proprio blog con il post “Pergola Bioclimatica, SERVONO i permessi edilizi (fatevene una ragione)”.
“Unire una pergotenda (in edilizia libera) con le vetrate panoramiche amovibili VEPA (in edilizia libera SOLO su balconi aggettanti e logge rientranti ai piani superiori al primo) produce sì una pergola bioclimatica, …, ma di fatto produce una veranda. E in quanto veranda, ciò richiede:
-permesso di costruire (per creazione superficie, ancorché accessoria).
-le necessarie autorizzazioni paesaggistiche;
-comporta costruzione, quindi deve rispettare le distanze tra costruzioni e dai confini;
-qualora climatizzata e raffrescata, quindi deve rispettare la normativa energetica D.Lgs. 192/05 e tutte le altre normative di settore e speciali”;
Questa robusta affermazione dalle pesanti conseguenti pratiche è contenuta nel blog del 13 maggio dell’ing. Carlo Pagliai, ingegnere urbanista, esperto in materia di conformità urbanistica.
Pergotenda con Vepa
L’affermazione ha suscitato la pronta reazione del Dr. Vito Chirenti, presidente di Assvepa, associazione Vetrate panoramiche. Qui ospitiamo volentieri la prima parte della sua presa di posizione, condividendola in appieno L’intervento è disponibile in forma integrale in allegato a fondo pagina.
Gentile Direttore di Cosmoserr,
leggiamo il discutibile articolo di Carlo Pagliai “Pergola Bioclimatica, SERVONO i permessi edilizi”, pubblicato di recente sul proprio blog.
Permessi per la pergola bioclimatica
Pagliai ha ragione quando afferma che – oggi – occorrono i permessi per installare una “pergola bioclimatica”.
Ha ragione quando scrive che “in Italia l’edilizia non è libera”.
Ma difetta di sensibilità quando definisce “gens furbens” le famiglie italiane che necessitano di maggiore spazio domestico (scambiando tale spazio vitale con gli “hangar” degli aerei). E questo senza dover richiedere e ricorrere ad altra cementificazione. In un Paese tra i più cementificati d’Europa. Il nostro. Quindi non si tratta solo di “appoggiare i nanetti nel giardino” ma di un’esigenza sentita, importante, collettiva. Sottovalutata dall’indifferenza legislativa e, in passato, dalla superficialità dei Governi. Un disagio sociale che, spesso, viene usato e manipolato da qualcuno, a proprio favore, per lucrarci sopra.
Citazioni opinabili
Così come, secondo il nostro Comitato tecnico, Pagliai è opinabile quando cita sentenze del Consiglio di Stato, nelle quali i magistrati (non essendo ingegneri né architetti, giustamente) accomunano – sbagliando – gli organismi edili quali balconi, loggiati, portici (realizzati quindi in calcestruzzo e poi chiusi definitivamente chiusi da serramenti, generando volumetria e diventando “verande”), alle pergotende, alle pergole “bioclimatiche” frangisole, alle serre solari e ai giardini climatici. Strutture quindi leggere, precarie, amovibili, apribili o meno, le cui componenti nulla hanno a che vedere con i materiali impiegati nelle costruzioni di edifici come laterizi, cemento, acciaio ecc.
Le Vepa non sono serramenti
Il Pagliai sbaglia ancora quando confonde gli infissi (indispensabili per chiudere una casa e renderla abitabile), con le vetrate panoramiche vepa utili a completare e proteggere temporaneamente, dalle intemperie, organismi edili e strutture esterne alla casa. Come è stato autorevolmente acclarato, in modo esaustivo, nel libro “La norma sulle VePa spiegata ai più piccoli”, che possiamo spedire gratuitamente a chi desidera approfondire l’argomento. Vepa che, lo ribadiamo con vigore e cognizione di causa, si possono installare ovunque poiché le loro caratteristiche impediscono di creare spazi stabilmente chiusi. Purché si rispetti la destinazione d’uso dello spazio che vanno a proteggere, a completare. L’articolo di Pagliai, dunque, impone alcune riflessioni e chiarimenti.
In allegato, la presa di posizione completa del Dr. Chirenti