Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha formalmente inviato alla Commissione europea la proposta di aggiornamento del PNIEC, Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. Il testo, che si compone di 424 pagine, fissa gli obiettivi nazionali al 2030 su efficienza energetica, fonti rinnovabili e riduzione delle emissioni di CO2, e le linee evolutive per le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica e il recupero del patrimonio edilizio. Interessa da vicino, quindi, il mondo dell’edilizia.
Il MASE, Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha trasmesso alla Commissione europea la bozza del PNIEC, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. Si tratta in effetti di una proposta di aggiornamento che si compone di 424 pagine. Secondo una nota del Ministero il PNIEC centra quasi tutti i target fissati dalle normative europee su ambiente e clima, superando in alcuni casi significativamente gli obiettivi comunitari al 2030.
Gli obiettivi del PNIEC
Al pari di quello che devono fare gli altri paesi UE, il PNIEC dell’Italia fissa gli obiettivi nazionali al 2030 su efficienza energetica, fonti rinnovabili e riduzione delle emissioni di CO2. Stabilisce anche quelli in tema di sicurezza energetica, interconnessioni, mercato unico dell’energia e competitività, sviluppo e mobilità sostenibile.
I contenuti
Tra i contenuti del testo, una quota del 40% di rinnovabili nei consumi finali lordi di energia che sale al 65% per i consumi solo elettrici. Il 37% di energia da rinnovabili per riscaldamento e raffrescamento, il 31% nei trasporti, 42% di idrogeno da rinnovabili per gli usi dell’industria. Sempre secondo il MASE, gli obiettivi europei vengono centrati nel settore ETS dell’industria pesante. Più complesso il raggiungimento della riduzione delle emissioni nei settori civile, trasporti, servizi e agricoltura. Il PNIEC fissa anche le linee evolutive per le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica e il recupero del patrimonio edilizio.
Impegno per il clima
“Con questo testo, frutto di un lavoro intenso del MASE – spiega il Ministro Gilberto Pichetto – vogliamo indicare una via alla transizione che sia realistica e non velleitaria, dunque sostenibile per il sistema economico italiano. È un documento che conferma l’impegno dell’Italia sul clima e per la sicurezza energetica, in linea con l’ineludibile cambiamento di un modello di sviluppo che porti benessere alle famiglie e condizioni di crescita alle aziende italiane”.
Lavoro di gruppo
Il corposo documento è stato realizzato dal MASE con il supporto operativo del GSE, di RSE per la parte energetica, dell’ISPRA per la parte ambientale e di Enea, PoliTo e PoliMi per la parte della ricerca e innovazione. Il Ministero inoltre ha coinvolto nel processo per raggiungere gli obiettivi ambientali ed energetici gli altri ministeri a vario titolo competenti: MEF, MIT, MIMIT, MUR e MASAF.
Il PNIEC al vaglio
La proposta è ora al vaglio degli organismi comunitari. Sarà oggetto nei prossimi mesi di confronto con il Parlamento e le Regioni, oltre che del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica. L’approvazione del testo definitivo dovrà concludersi entro giugno 2024. Prossimamente entreremo nei dettagli del documento per quanto riguarda le sue implicazioni per l’edilizia.
EB
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