In risposta alle esigenze di alcuni lettori di Cosmoserr su quale aliquota IVA occorra applicare per i servizi di manutenzione, interviene l’arch. Ester Marino, titolare dell’omonimo Studio di Consulenza per serramentisti, esperto in materia di IVA e detrazioni fiscali in edilizia e docente dell’Accademia AmbrosiPartner.
Nel post precedente, vedi qui, abbiamo visto che esistono ancora molti dubbi, nonostante i corsi e i software di aiuto, sul tipo di aliquota IVA da applicare nei servizi di manutenzione: 10%, 22% o IVA mista 10%+22%. Alle richieste di chiarimento dei lettori risponde l’arch. Ester Marino dell’omonimo Studio di Consulenza per serramentisti, esperto in materia di IVA e detrazioni fiscali in edilizia. Alla professionista abbiamo chiesto di semplificare al massimo, per quanto possibile, le problematiche delle aliquote IVA nei servizi di manutenzione per serramenti e infissi. Questa la risposta in sintesi.
Quale aliquota IVA nelle prestazioni di servizio?
L’aliquota dipende da molti fattori. Anzitutto il tipo di operazione da eseguire: manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria oppure lavori di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione. Quindi, dipende dal tipo di immobile, residenziale o no, dal fatto se si offrono assieme fornitura e posa oppure solo posa, dal soggetto cui si fa la fattura.
Manutenzione ordinaria e straordinaria
Immobile abitativo
- Il caso più frequente è quello della manutenzione ordinaria o straordinaria. La signora Maria desidera per la sua abitazione un intervento di manodopera per l’installazione o il ripristino dei suoi infissi. Qui si applica l’IVA del 10%. La fattura va fatta alla cliente, sotto condizione che l’immobile sia abitativo. Se, invece, il serramentista o il rivenditore fornisce anche la finestra, dal momento che questa rientra tra i cosiddetti beni significativi, allora si applica l’IVA mista (cioè in parte al 10% e in parte al 22%) secondo le note regole previste dall’Agenzia delle entrate su cui torneremo presto.
- Altro caso di immobile abitativo. E’ quello del serramentista che fattura all’impresa edile per la fornitura e posa o solo la posa. L’IVA va sempre al 22%. Poi, se l’impresa edile dovrà fatturare alla signora Maria, essa fatturerà al 10% se vi è solo manodopera o con IVA mista se vi è anche la fornitura di infissi. Se non vi sono infissi ma vi sono beni non significativi come componenti ecc, l’impresa fatturerà alla signora Maria con IVA al 10%. Ad esempio, nel caso della sostituzione di una tapparella in casa della signora Maria, l’impresa fatturerà con IVA al 10% sia il pezzo sostituito che la posa perchè la tapparella non è un bene significativo.
Immobile non abitativo
Se invece l’immobile non è di tipo abitativo, nel caso di intervento edilizio di manutenzione ordinaria o straordinaria, si applica l’IVA massima del 22%. Così se devo sostituire la maniglia alla porta o alla finestra degli uffici di una ditta, l’IVA da applicare è del 22%. Sempre.
Restauro e ristrutturazione
Le cose sono molto più semplici. Qualunque sia il tipo di immobile, qualunque sia il soggetto cui fatturare, qualunque sia il lavoro – solo posa o fornitura e posa – l’IVA è sempre del 10%.
Nuove costruzioni
Il discorso sull’IVA è più complicato. Sarà tema per un’altra volta, come pure l’argomento dei beni significativi e il calcolo dell’IVA mista. (continua)
a cura di EB