Per il secondo anno di fila la Germania è in recessione e l’edilizia tedesca ne risente fortemente: le nuove abitazioni ai minimi. Per fortuna, le previsioni degli istituti di ricerca per il 2025 sono positive: +0,8% di crescita del PIL. La diminuzione del costo del denaro e un clima economico più favorevole potrebbero rilanciare l’industria tedesca delle costruzioni.
Non c’è pace per la Germania che per il secondo anno consecutivo si trova in recessione. Lieve, ma pur sempre in recessione. Per quest’anno i cinque maggiori istituti economici prevedono un decremento del PIL pari a –0,1% contro una previsione iniziale di +0,1%. La recessione per due anni di fila è un episodio rarissimo che dopo il 1945 si è verificato solo altre tre volte.
Uscita dalla recessione
Quanto al futuro, ifo, il maggior istituto di previsioni economiche, annota che nei prossimi trimestri è probabile che inizi una lenta ripresa. Le previsioni di tutti gli istituti di ricerca per il 2025 sono positive: +0,8% di crescita del PIL. Ma nel prossimo futuro la crescita economica non sarà più in grado di eguagliare la tendenza precedente alla pandemia di Covid-19. Decarbonizzazione, digitalizzazione, cambiamento demografico e probabilmente anche una maggiore concorrenza da parte delle aziende cinesi hanno innescato in Germania processi di aggiustamento strutturale che stanno frenando le prospettive di crescita dell’economia tedesca. Quindi, una crisi non congiunturale ma strutturale. Tra l’altro, conta parecchio la bassa domanda domanda cinese.
Crisi edilizia
In questo quadro non allegro, si inserisce la crisi dell’edilizia tedesca che perdura. Qualche giorno fa l’Ufficio statistico federale, Destatis, ha comunicato le cifre dei permessi di costruire rilasciati lo scorso luglio. In questo mese in Germania le autorità edilizie hanno approvato la costruzione di circa 16.900 nuovi appartamenti. Il che corrisponde ad un calo di circa il 19% rispetto all’anno precedente. La curva dei permessi di costruire degli ultimi 3 anni (fonte: Statista) fa intravvedere bene il declino nel residenziale: i permessi di costruire sono praticamente la metà di quelli rilasciati nel 2021.
Forte carenza di alloggi
Le cause del fenomeno sono ben note: elevati costi dei materiali e mutui alle stelle hanno portato ad un forte aumento dei costi di costruzione che hanno fatto allontanare i clienti. Peraltro è da notare che nel paese languono consumi in generale, nonostante i recenti aumenti dei salari dei dipendenti e la frenata dell’inflazione. Tornando all’edilizia, nell’intero anno 2023 sono state rilasciate solo circa 260mila licenze edilizie per appartamenti. Eppure, nella Repubblica Federale vi è una forte carenza di alloggi. Per soddisfare il bisogno abitativo il governo ha ordinato recentemente la costruzione di 400mila alloggi.
Effetti collaterali
Nonostante la crisi economica l’interscambio dell’Italia con la Germania rimane elevato. Il paese è il nostro primo partner commerciale, sia per le importazioni che per le esportazioni. In un mondo altamente globalizzato, anche gli affanni dell’edilizia tedesca possono avere ripercussioni (o celare opportunità) al di qua delle Alpi. Anche sul settore italiano dei serramenti, come più volte abbiamo rilevato.
Ennio Braicovich
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