La versione definitiva del PNIEC rivela il pensiero dell’Esecutivo sul futuro di riqualificazione energetica e detrazioni fiscali. Anche in relazione all’inevitabile prossimo arrivo della Direttiva 1275/2024 o EPBD IV o Case Green. Prima parte
Qual è il pensiero del Governo in merito al futuro di riqualificazione energetica e detrazioni per il recupero del patrimonio edilizio? La domanda è più che legittima in relazione agli ultimi provvedimenti del Governo in materia (taglio dello sconto in fattura, taglio del bonus casa…). E in relazione pure a certe prese di posizione politiche a livello comunitario come il voto contrario all’approvazione della Direttiva 1275/2024 o EPBD IV o Case Green espresso dall’Italia, assieme all’Ungheria. A ciò possiamo aggiungere alcune uscite di nostri politici contro la Direttiva Case Green che sembrano improntate più a prese di posizioni elettoralistiche (fatte poco prima delle elezioni europee) e di bandiera piuttosto che frutto di riflessioni profonde.
Piano Nazionale integrato Energia e Clima
Il futuro delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica e il recupero del patrimonio edilizio è scritto nero su bianco all’interno del PNIEC, Piano Nazionale integrato Energia e Clima, documento inviato pochi giorni fa alla Commissione europea. Il PNIEC delinea, fino al 2050, strategie, programmi, azioni per l’energia e il clima in ottemperanza ai dettati delle politiche energetiche e climatiche dell’Unione europea e nel rispetto delle esigenze nazionali di sicurezza energetica.
PNIEC e la riqualificazione degli immobili
All’interno delle 500 pagine del PNIEC ampio spazio è dedicato alle politiche per la riqualificazione del patrimonio immobiliare e al suo efficientamento energetico. Attualmente il settore civile è responsabile di circa il 44% dei consumi finali di energia nazionali e pari al 26% delle emissioni dirette nel 2022. Questi dati, il documento sottolinea, mostrano l’importanza degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici di questo settore per raggiungere gli obiettivi energetici e di riduzione delle emissioni delineati nel presente Piano, garantendo al contempo anche benefici economici e sociali.
Riqualificazione energetica e detrazioni
Dopo aver passato in rassegna l’attuale stato delle detrazioni fiscali in edilizia, il PNIEC ne affronta il futuro così: “Al fine di rispondere agli sfidanti obiettivi per il settore residenziale al 2030 e al 2050 previsti dalle nuove direttive EED e EPBD (c.d. Case green) e dal presente Piano, si prevede l’attuazione di una riforma generale delle detrazioni, che affronti con un approccio integrato ed efficiente le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti e superi l’attuale frammentazione delle varie detrazioni ad oggi attive. Un approccio integrato, infatti, consentirebbe di ottimizzare le tempistiche ed i costi di riqualificazione di un edificio, favorendo gli interventi di riqualificazione profonda in un’ottica di sostenibilità che interessi vari ambiti”.
Sostenibilità a 360°
Gli ambiti della sostenibilità da rispettare nella riqualificazione profonda degli edifici sono: efficienza energetica, le rinnovabili, elettrificazione dei consumi; digitalizzazione degli edifici, sicurezza antisismica, sicurezza antincendio e tutela ambientale (riduzione dei consumi idrici e all’uso del verde.
La riforma delle detrazioni
Il rinnovamento del quadro normativo, si legge nel PNIEC, prevederà una modulazione dei benefici in funzione delle performance generali raggiunte dall’edificio, da ottenere attraverso interventi con vari livelli di priorità. La riforma, di durata almeno decennale, dovrà:
Target
‐ essere indirizzata prevalentemente alle unità immobiliari soggette all’obbligo della direttiva 1275/2024 cosiddetta Case green (prime case, unità immobiliari con classe energetica bassa, situazioni di povertà energetica, etc.);
Tempi
‐ garantire benefici distribuiti in un massimo di 10 anni;
Interventi
‐ ammettere interventi sia singoli, sia di riqualificazione energetica profonda (combinazione di più interventi);
Benefici
‐ garantire i benefici ridotti per gli interventi singoli e, per gli interventi di riqualificazione energetica profonda, benefici crescenti in funzione della performance energetica raggiunta, tenendo anche conto delle performance sismiche per le aree ad alto rischio. Gli interventi energetici saranno “trainanti” rispetto a tutti gli altri interventi;
Costi
‐ assicurare costi massimi specifici omnicomprensivi sia per singoli interventi, sia per interventi di riqualificazione energetica profonda, di semplice verifica e univoci per l’intero territorio nazionale;
Strumenti finanziari
‐ la riforma dovrà essere affiancata da strumenti finanziari di supporto, ad esempio finanziamenti a tasso agevolato, anche a copertura totale dei costi di investimento, con condizioni di favore per le persone in condizioni di povertà energetica. In tale ambito, sono in previsione anche l’individuazione di sinergie con la riforma del Fondo nazionale efficienza energetica.
Immagine tratta dal volume Guida Pratica al Cappotto Termico dell’Ing. Carlo Castoldi, vedi qui.
Prima parte (continua). Qui la seconda Parte
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