All’interno del PNIEC, Piano Nazionale integrato Energia e Clima, in versione definitiva inviata a Bruxelles, troviamo dei dati decisamente rilevanti per quanto riguarda l’incidenza delle detrazioni fiscali sul risparmio energetico conseguito grazie alle diverse misure di efficienza energetica. In sintesi, senza le detrazioni fiscali per l’efficienza energetica, il risparmio conseguito crollerebbe di metà circa. Parola di Governo
Seconda parte. Qui la Prima parte
Quanto pesano le detrazioni fiscali sul risparmio energetico? E’ una domanda che è lecito porsi soprattutto in un momento in cui tutte le detrazioni fiscali per l’edilizia sono in discussione. Come noto, il Bonus Casa scenderà ai minimi a partire dall’anno prossimo. L’Ecobonus durerà fino al 31 dicembre e dopo potrebbe chiudere 18 anni di intensa attività. Il Superbonus è sceso al 70% per le spese sostenute nel 2024. Scenderà ulteriormente al 65% per le spese sostenute nel 2025.
Tante misure per il risparmio energetico
E, poi, abbiamo tante altre misure di conseguimento del risparmio di energia: certificati bianchi, Fondo Kyoto, Politiche di coesione, Misure mobilità, Prepa, Requisiti minimi, Conto termico, Fondo Nazionale Efficienza energetica, Transizione 5.0, Campagne di informazione, Misure PNRR, Obiettivo risparmio PA Target art. 8 EED. Attive oppure no, tutte queste misure, come pure il Superbonus, l’Ecobonus e il Bonus Casa, continuano comunque a esercitare nel tempo la loro funzione. Ovvero tutte le misure saranno molto utili per affrontare gli obblighi comunitari di riduzione delle emissioni di CO2 e di risparmio energetico previste dalle diverse direttive come la EED e la EPBD da qua al 2050. Di fatto senza le detrazioni fiscali per l’efficienza energetica, il risparmio conseguito crollerebbe di metà circa e addio rispetto degli obblighi comunitari.
Il futuro delle detrazioni fiscali
Se qualcuno domandasse quale futuro ci attende per le detrazioni fiscali per il risparmio energetico in edilizia rispondamo con due grafici contenuti nel documento che ci danno molta speranza. Il primo è la figura 52, pag. 298 del PNIEC, vedi qui sopra. Esso offre una valutazione indicativa della ripartizione a livello settoriale dei risparmi cumulati che si stima ottenere dal 2021 al 2030 dalle diverse misure messe in atto finora dai governi precedenti all’attuale. Le detrazioni fiscali di vario tipo, rappresentate dalla grande area blu, hanno prodotto e produrranno da qua al 2030 grossomodo la metà dei risparmi energetici della nazione. Ovvero, senza detrazioni fiscali non si va da nessuna parte. Lo dice il Governo.
I settori a maggior risparmio energetico
Altrettanto interessante è la figura 53, pag. 300, qui sopra, che ci propone un quadro di sintesi dei risparmi attesi, in percentuale, nel periodo 2021-2030 grazie alle misure di promozione dell’efficienza energetica, per singolo settore. Il grafico ci offre concretamente il peso maggioritario del patrimonio immobiliare residenziale rispetto ai settori del terziario, dei trasporti e dell’industria. Se, poi, cumuliamo immobiliare residenziale e terziario, siamo al 71% dei risparmi attesi da qua al 2030. Questo oggi. Il pensiero va subito all’immenso patrimonio residenziale e non residenziale che necessita interventi di riqualificazione energetica. Questo infonde molta speranza rispetto al futuro dell’edilizia e del settore dei serramenti. A patto che dal Governo giungano provvedimenti seri e di lungo periodo che stimolino gli italiani a investire in efficienza energetica.
Ennio Braicovich
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