Il caso studio di Brighi Infissi, un’azienda riminese di serramenti e facciate che punta decisamente sulla sostenibilità come elemento distintivo. Davide Brighi, alla testa della società: “La sostenibilità? Chi non accetta la sfida, rischia di perdere il treno”.
Serramenti e facciate sono il ”pane” quotidiano della Brighi Infissi, azienda riminese che si propone a un’ampia gamma di settori dell’edilizia: la villa di lusso in Sardegna e in Costa Azzurra, il condominio, il contract alberghiero, l’edilizia non residenziale e i suoi mille rivoli, le opere pubbliche e quelle monumentali. Un’attività ampiamente diversificata.
Il ritratto della Brighi Infissi
Con un’ampia gamma di clienti: l’impresa, l’ente pubblico, lo studio di progettazione, il committente privato di peso, le rivendite di porte e finestre, piccoli serramentisti in cerca di supporto. Singoli segmenti di mercato da seguire con personale dedicato e non con “tuttologi”. Cantieri in 11 regioni, Sardegna compresa. Produzione a Santarcangelo di Romagna, direzione e showroom espositivo presso la sede principale, l’azienda evidenzia ricavi 2023 per 16 milioni di euro con 70 dipendenti. Due showroom a Santarcangelo e Faenza. In totale, gli showroom valgono 15% del fatturato aziendale.
Serramenti e facciate
A completare il quadro vi sono un bel nucleo di una quindicina tra tecnici e preventivisti, una trentina di addetti in officina per le produzioni dell’alluminio e del PVC, una decina i posatori interni. Sono un po’ il fiore all’occhiello aziendale, che possono appoggiarsi a posatori esterni quando serve. La produzione ammonta al momento a 24mila metri quadrati/anno: finestre di ogni tipologia, scorrevoli, minimali, porte sulle vie d‘uscita (certificate dall’Istituto Giordano), facciate continue.
Dalla progettazione alla posa
Con un grande asset: “Seguiamo i lavori dalla progettazione fino alla posa in opera”. Sono tutti dati e informazioni che ci snocciola liberamente Davide Brighi alla testa della società romagnola coadiuvato dalle sorelle, Daniela, ingegnere ed esperta in sostenibilità e comunicazione digitale e Marinella da sempre braccio operativo per la parte produttiva al fianco di Davide. “Daniela ci ha raggiunto da un anno. Con la sua esperienza credo riusciremo a comunicare meglio la ricchezza di un’azienda che ha un’intensa storia di decenni e che ha un promettente futuro, sempre basandoci sull’idea di “prodotti di alta qualità e servizi su misura, riflettendo la nostra passione per il mestiere di serramentista”.
Bagaglio certificativo
Vanto dell’azienda è possedere un bel bagaglio certificativo, proprio e dei propri fornitori: Schüco, Metra e Ponzio per i sistemi per serramenti e facciate in alluminio, Kömmerling profine per i serramenti in PVC. E sul sito aziendale non lesina di esporre i rapporti prova sui prodotti (effettuati presso l’Istituto Giordano) e quelli dei fornitori. Non mancano la certificazione ISO 9001, l’attestazione Prime company di Cribis per la massima affidabilità commerciale e la dichiarazione Premium Partner Schüco. Importante è la certificazione SOA di III° livello che attesta l’idoneità a partecipare a gare d’appalto pubbliche e private e rappresenta un significativo riconoscimento di solidità finanziaria e fiscale e di competenza tecnica e professionalità gestionale. Il tutto ampiamente pubblicizzato sul bel sito aziendale.
Sostenibilità documentata
Sempre sul sito aziendale, rinveniamo la dichiarazione di utilizzo di energia al 100% proveniente da fonti rinnovabili (energia idroelettrica). Poi, troviamo la certificazione dei propri sistemisti per la riduzione delle emissioni di Composti Organici Volatili (VOC) in classe A+ (prodotti che praticamente non hanno emissioni, si sottolinea), la Dichiarazione Ambientale di Prodotto EPD, la dichiarazione di conformità ai CAM (Criteri Ambientali Minimi) e dei crediti per i protocolli di sostenibilità (come il LEED V4). E sempre in tema di sostenibilità, Brighi Infissi mette in luce un traguardo raro e recente raggiunto dall’impresa nel 2024: lo score A nel Rating ESG (o Rating di sostenibilità) ottenuto da Cribis Synesgy. Un giudizio sintetico che certifica l’impegno dal punto di vista di tre aspetti: ambientali, sociali e di governance.
Non sono solo documenti
Spiega Davide Brighi: “La sostenibilità non è solo un obiettivo, ma un processo di miglioramento continuo e una pratica quotidiana. È un tema di cui ci sente parlare sempre di più e che non è una moda passeggera. È l’avvio di un discorso che passa dalle dichiarazioni di principio, legalità, governance, e si riflette poi nell’impatto sull’ambiente naturale e sulla società e all’impegno sociale che mostri di seguire. In sostanza, devi dimostrare (quantitativamente e qualitativamente) di curare l’ambiente, il bene comune, e curare le persone all’interno dell’azienda. Una visione di impresa che sostiene chi è meno fortunato, che ha un ruolo sociale in un contesto territoriale definito. Infine, devi anche misurare l’efficacia delle misure intraprese, e migliorarti ogni anno un po’ di più. Ed ecco il perché dell’energia da fonti rinnovabili, i profili per gli infissi con il contenuto di riciclato e così via.
Dietro la sostenibilità, banche e finanza
“L’organismo certificatore misura le tue performance e ti riconosce dei plus (punti) rispetto a chi fa poco o nulla. Come ente esterno, rende conto agli investitori della tua credibilità. Pure le banche tengono conto di questo giudizio imparziale, e lo trasformano concretamente in merito creditizio. Da tempo sta emergendo il legame tra finanza e sostenibilità”. Conclude Brighi: “Chi non affronta il tema, rischia di perdere il treno”.
Il mercato di serramenti e facciate
Finalmente sono partiti i cantieri del PNRR che richiedono sempre tanta documentazione e i partner giusti. Ripagano il lavoro effettuato in tal senso dall’azienda. “Sono cantieri – rileva Davide Brighi – in gran parte forniti con serramenti in alluminio. I quali a livello di percezione risultano primeggiare per questioni di sostenibilità, riciclabilità, durabilità come prestazione d’uso e resistenza meccanica. Cito anche l’aspetto delle prestazioni acustiche. Il DPCM del 1997 richiede prestazioni elevate, vedi i 48 decibel per le scuole. Questo impone vetri pesantissimi che a loro volta richiedono profili e cerniere robusti. Il che favorisce i serramenti in alluminio”. Quanto al futuro del mondo del serramento, c’è tanta speranza riposta nella Direttiva EPBD alias Case Green. “Speriamo – sigla in conclusione Brighi – che la Direttiva non resti lettera morta e che venga recepita presto e bene. Noi ci crediamo molto”.
Ennio Braicovich