A gennaio UNI ha pubblicato la norma UNI 11895:2023 dal titolo “Vetro per edilizia – Sicurezza delle coperture vetrate”. L’Istituto Giordano precisa il tipo di prove da eseguire sui vetri di coperture, pensiline e tettoie al fine di garantirne la sicurezza. E va oltre con prove eseguite sulla pensilina vetrata condizionata a + 40°C in conformità alla Technical Note n. 66/67 dell’organismo britannico CWTC.
A gennaio è entrata in vigore una nuova norma sulla sicurezza delle coperture vetrate, quali pensiline, tettoie, vetrate. E’ la UNI 11895:2023 dal titolo “Vetro per edilizia – Sicurezza delle coperture vetrate – Metodo di prova, classificazione dei risultati e guida alla corretta scelta delle prestazioni di sicurezza”. Ne abbiamo dato conto qui. Il fine è minimizzare i rischi per le persone che possono trovarsi al di sotto di una copertura in vetro, oppure al di sopra della stessa.
Prove secondo la UNI 11895
Ma quali prove occorre eseguire per garantire la minimizzazione dei rischi? Ne dà conto in un post l’Istituto Giordano, organismo notificato, che da poco ha ottenuto l’accreditamento delle prove sui prodotti da costruzione secondo il sistema VVCP 3.
La norma UNI 11895:2023 descrive una sequenza di prova che utilizza la seguente combinazione: impatto da corpo duro, impatto da corpo molle, una prova di carico statico in condizioni di post-rottura e una verifica della resistenza alla grandine.
Sicurezza delle coperture vetrate all’inglese
Tuttavia, da diversi anni l’Istituto di Bellaria (Rimini) già esegue per i suoi clienti una procedura tecnica denominata Technical Note n. 66/67 molto simile a quella redatta dall’UNI 11895:2023. La Technical Note n. 66/67 è stata emessa dall’organismo inglese CWCT (Center for Windows and Cladding Technology), centro di ricerca nazionale ed internazionale localizzato nella città di Bath in Inghilterra. La norma inglese prescrive di default un condizionamento della pensilina vetrata a + 40°C ed una esecuzione della prova a quella temperatura. Non prevede però la verifica della resistenza alla grandine.