Nel 2022, 29 città su 95 hanno superato i limiti giornalieri di PM10. Le situazioni peggiori a Torino, Milano, Modena, Asti, Padova e Venezia che hanno registrato più del doppio degli sforamenti consentiti. Rispetto ai nuovi target europei previsti al 2030, situazione ancora più critica: fuorilegge il 76% delle città per il PM10, l’84% per il PM2.5 e il 61% per l’NO2. Questi i dati di “Mal’Aria di città 2023: cambio di passo cercasi” ricerca di Legambiente.
C’è un giorno critico per i livelli di smog a Milano. E’ il 15 ottobre quando si accendono per legge gli impianti di riscaldamento. E’ sempre così da tanti anni. L’aria diventa francamente irrespirabile. Lo smog c’è anche tra il 15 aprile, quando si spengono gli impianti, e il 14 ottobre. È possibile che succeda lo stesso fenomeno in molte città della penisola. Impianti di riscaldamento e traffico auto sono le due fonti maggiori di inquinamento, come denuncia Legambiente.
Emergenza smog
E’ un problema sempre più pressante. Lo denuncia il nuovo report dell’associazione ambientalista “Mal Aria di città. Cambio di passo cercasi”, secondo cui i livelli di inquinamento atmosferico in molte città sono ancora troppo alti e lontani dai limiti normativi, più stringenti, previsti per il 2030. La ricerca è stata effettuata nell’ambito della Clean Cities Campaign,
Limiti ampiamente sforati
Il report ha messo in evidenza i dati del 2022 nei capoluoghi di provincia, sia per quanto riguarda i livelli delle polveri sottili (PM10, PM2.5) che del biossido di azoto (NO2). In sintesi, infatti, sono ben 29 città delle 95 monitorate, che hanno superato gli attuali limiti normativi per gli sforamenti di PM10 (35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo) con le centraline di Torino (Grassi) che si piazza al primo posto con 98 giorni di sforamento, seguita da Milano (Senato) con 84, Asti (Baussano) 79, Modena (Giardini) 75, Padova (Arcella) e Venezia (Tagliamento) con 70. Queste città hanno di fatto doppiato il numero di sforamenti consentiti.
Smog, grave problema sanitario
“L’inquinamento atmosferico non è solo un problema ambientale, ma anche un problema sanitario di grande importanza”, dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. “In Europa, è la prima causa di morte prematura dovuta a fattori ambientali e l’Italia registra un triste primato con più di 52.000 decessi annui da PM2.5, pari a 1/5 di quelli rilevate in tutto il continente. È necessario agire con urgenza per salvaguardare la salute dei cittadini, introducendo politiche efficaci ed integrate che incidano sulle diverse fonti di smog, dalla mobilità al riscaldamento degli edifici, dall’industria all’agricoltura”.
Le proposte di Legambiente
L’associazione propone anzitutto azioni concrete sulla mobilità sostenibile attraverso investimenti importanti sul trasporto pubblico, il ridisegno dello spazio cittadino con pedonalizzazioni e zone 30, politiche di promozione dell’uso delle due ruote in sicurezza, la diffusione delle reti di ricarica dei mezzi elettrici. Ma serve, segnala Legambiente, anche un grande piano di riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica e privata. E occorre incentivare una drastica riconversione delle abitazioni ad emissioni zero grazie alla capillare diffusione di misure strutturali, come il Superbonus, opportunamente corretto dagli errori del passato. In questo quadro, aggiungiamo noi, anche le tecnologie dell’involucro, infissi e schermature possono giocare la loro parte ed essere di grande aiuto nel contrasto a smog e cambiamenti climatici.