Un’indagine dell’Ufficio Studi della CGIa di Mestre rivela che nel 2022 le 25 principali Web company presenti in Italia hanno versato, globalmente, solo 162 milioni di imposte sul reddito al nostro Erario. Il tema emerge prepotente alla luce dell’arrivo della Global Minimum Tax del 15% sugli utili a partire dal 1° gennaio. I cui “effetti per le casse del nostro fisco rischiano di essere insignificanti”. Il che è un’altra non buona notizia per imprese, dipendenti e pensionati che pagano le tasse.
Le 25 principali multinazionali del web pagano solo 162 milioni di tasse all’anno. Che pagassero poche tasse lo sapevamo un po’ tutti. Ma che fossero così poche, non lo sapevamo. Ora a certificare quella che è un’imponente elusione (non evasione, attenzione) viene una pregevole analisi dell’Ufficio Studi della CGIa, Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre. Ma il fenomeno va oltre le 25 multinazionali.
Le tasse delle multinazionali
Sulla base dei dati pubblicati nel corso degli anni da Mediobanca l’Ufficio Studi della CGIa di Mestre ha scoperto che le 25 principali Web company presenti in Italia hanno versato solo 162 milioni di imposte sul reddito al nostro Erario. Il fenomeno colpisce tanti paesi. Tra il 2014 e il 2022 queste 25 multinazionali presenti in Italia hanno eluso le Amministrazioni finanziarie dei paesi in cui esercitano l’attività per 99,7 miliardi di euro: di cui 49 tra il 2014 e il 2018 e 50,7 tra il 2019 e il 2022. Una parte importante degli utili prima delle imposte realizzati da questi giganti digitali è stata “trasferita” nei Paesi a fiscalità agevolata, garantendo risparmi fiscali miliardari a questi grandi gruppi. Un comportamento alquanto discutibile che, precisa l’Ufficio Studi della CGIa, è imputabile alla condotta di sole 25 WebSoft presenti anche nel nostro Paese.
Ampia elusione
Tuttavia, la portata del fenomeno dell’elusione fiscale è decisamente più ampia, anche se è sbagliato generalizzare. E’ probabile che molte imprese controllate dalle multinazionali straniere, almeno 17600, ricorrano con una certa frequenza a “questa pratica fiscale molto discutibile”. Tuttavia nel nostro ordinamento giuridico l’elusione, in linea di massima, non è punibile, a differenza dell’evasione. La conclusione piuttosto rassegnata degli autori dell’indagine è che: “appare evidente che chi pianifica scientificamente queste operazioni di aggiramento degli obblighi fiscali, altro non fa che tenere una condotta eticamente riprovevole al pari di coloro che evadono”.
Dal 2024 la Global Minimum Tax
Da gennaio è operativa anche in Italia la Global minimum tax prevista da accordi internazionali e dalla Direttiva europea 2022/2523 in materia di imposizione minima globale. Prevede un’aliquota del 15% sugli utili realizzati dalle multinazionali con fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro. Tuttavia, altra conclusione sconsolata, gli effetti della Global minimum tax rischiano di essere insignificanti. Infatti, calcoli alla mano, secondo il Servizio Bilancio dello Stato della Camera, il gettito previsto dalla sola applicazione dell’aliquota del 15 per cento sulle multinazionali sarà irrilevante. Ahinoi, non ci resta, al momento, che una condanna morale di questi comportamenti “riprovevoli”.