La Federazione dei produttori europei di serramenti ricorda alla UE che gli attuali criteri di selezione tecnica della tassonomia UE per finestre e facciate continue sono carenti. Essi devono essere allineati non solo con gli obiettivi di sostenibilità, ma anche con le condizioni del mondo reale.
Parola per molti ostica che ci giunge dalle scienze naturali a indicare la classificazione sistematica degli elementi, la tassonomia UE è stata introdotta dall’Unione per determinare se un’attività economica può essere considerata sostenibile dal punto di vista ambientale. Riguarda tutte le attività economiche, anche la produzione di finestre, porte e facciate continue.
Perché la tassonomia UE è importante
Tale classificazione è diventata importante in quanto da qualche anno è utilizzata da banche e istituzioni finanziarie per orientare gli investimenti verso produzioni “verdi”, ovvero più sostenibili dal punto di vista dell’impatto ambientale. Ne avevamo scritto nel novembre 2022, vedi Trasmittanza delle finestre. Scivolone UE.
Ecco i punti di rilievo
Nel caso della produzione di finestre, porte e facciate continue la Tassonomia per la finanza sostenibile, adottata per promuovere gli investimenti verdi, impone, secondo il principio Do No Significant Harm (DNSH) , valori unici di trasmittanza termica per finestre e porte su tutto il territorio nazionale:
-finestre con coefficiente di trasmissione termica pari o inferiore a 1,0 W/m2K;
-porte con coefficiente di trasmissione termica pari o inferiore a 1,2 W/m2K;
-sistemi di pareti esterne con coefficiente di trasmissione termica pari o inferiore a 0,5 W/m2K.
Questi valori limite sono stati contestati, nel 2023, dalla Federazione europea dei serramentisti Eurowindoor che ora torna alla carica. Sostanzialmente sono valori che non rifletono il mondo reale e, detto fra di noi, piuttosto rozzi.
Tassonomia alla ribalta
Infatti, a gennaio la Direzione Finanze e Servizi finanziari della UE ha lanciato la Piattaforma sulla finanza sostenibile riguardante la revisione dell’Atto delegato sulla tassonomia climatica e ulteriori criteri di selezione tecnica. In questo quadro, EuroWindoor ha fornito un feedback sulla bozza di rapporto. Sostanzialmente la federazione esorta la Piattaforma a tenere conto dei precedenti input degli stakeholder per garantire un quadro efficace e praticabile.
I punti di contestazione
Le seguenti preoccupazioni chiave rimangono irrisolte, scrive Eurowindoor sul sito, e sono state sollevate di nuovo:
• Valori di soglia U: l’attuale approccio di valori U predeterminati non riflette accuratamente il potenziale di efficienza energetica. Un approccio basato sul bilancio energetico, che consideri sia le perdite di calore (valore U) sia i guadagni solari (valore g) in relazione alle condizioni climatiche, è l’unico metodo affidabile per valutare l’efficienza energetica degli elementi edilizi trasparenti.
• Collocazione delle facciate continue: le facciate continue condividono più caratteristiche con le finestre rispetto alle pareti opache e dovrebbero essere categorizzate di conseguenza. L’assegnazione al gruppo delle finestre fornirebbe criteri di selezione più appropriati.
• Differenziazione regionale: i valori di soglia dovrebbero riflettere le variazioni geografiche e climatiche anziché applicare criteri uniformi a livello UE. Ciò garantirà una migliore efficienza energetica e delle risorse.
L’augurio è che queste ragionevoli osservazioni vengano recepite. Eurowindoor: “le carenze esistenti devono essere affrontate per prime per evitare problemi complessi durante l’implementazione. L’usabilità della tassonomia deve essere migliorata risolvendo le attuali sfide prima di ampliarne la portata”.
Ennio Braicovich
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