Gli eurodeputati hanno approvato a larga maggioranza, in via definitiva, la rifusione della direttiva UE sull’efficienza energetica (EED), che fissa nuovi obiettivi di risparmio energetico per il 2030, nell’ambito del Green Deal europeo. La nuova normativa prevede l’1,5% di risparmio energetico annuo medio da ora al 2030. Gli Stati membri dovrebbero garantire che almeno il 3% degli edifici pubblici sia ristrutturato ogni anno per trasformarli in edifici a energia quasi zero o a emissioni zero.
Il Parlamento europeo ha approvato una nuova legge, già concordata dai negoziatori di Parlamento e Consiglio, che prevede una riduzione del consumo di energia primaria e finale in edilizia. L’hanno approvata 471 eurodeputati (il 74%). Astenuti 17, voti contro 147.
Rifusione della direttiva EED
Il provvedimento è una rifusione (cioè una modifica profonda) della precedente direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica (EED). Il testo dovrà ora essere formalmente approvato anche dal Consiglio dei ministri UE prima che possa entrare in vigore. E’ intitolato “Risoluzione legislativa del Parlamento europeo dell’11 luglio 2023 sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sull’efficienza energetica (rifusione)”. Lo puoi scaricare qui.
Che cosa prevede la nuova direttiva UE
Secondo questa rifusione della direttiva UE sull’efficienza energetica (EED), i Paesi UE dovranno garantire, collettivamente, una riduzione del consumo energetico di almeno l’11,7 % entro il 2030 (rispetto alle proiezioni dello scenario di riferimento fissato al 2020).
Per raggiungere l’obiettivo, la normativa prevede l’1,5% di risparmio energetico annuo medio da ora al 2030. Fino al 2025 si dovrà risparmiare l’1,3% ogni anno, percentuale che verrà progressivamente aumentata arrivando al 1,9% entro la fine del 2030.
Edifici pubblici sotto il tiro della UE
Gli obiettivi di risparmio dovranno essere raggiunti attraverso misure locali, regionali e nazionali, in diversi settori, ad esempio la pubblica amministrazione, gli edifici, le imprese, i datacenter, ecc. I deputati hanno insistito sul fatto che la riduzione riguarderà in particolare il settore pubblico, che dovrà ridurre il consumo finale di energia dell’1,9% ogni anno.
Gli Stati membri dovrebbero inoltre garantire che almeno il 3% degli edifici pubblici sia ristrutturato ogni anno per trasformarli in edifici a energia quasi zero o a emissioni zero. La direttiva stabilisce anche nuovi requisiti per sistemi di teleriscaldamento efficienti. Un meccanismo di monitoraggio e di applicazione sarà creato per garantire l’applicazione delle norme.
La crisi energetica non è finita
Lo dichiara il relatore della nuova legge, il danese Niels Fuglsang che aggiunge: “Non c’è alcuna garanzia che i prossimi inverni saranno miti come gli ultimi. Ora e nei prossimi 7 anni è il momento di realizzare i cambiamenti strutturali necessari. Nel corso di questa procedura, sono molto felice che siamo riusciti a spingere gli Stati membri verso obiettivi di efficienza energetica molto più ambiziosi. Questo è fondamentale per non dipendere più dall’energia russa in futuro e per raggiungere i nostri obiettivi climatici. Oggi è una grande vittoria. Un voto non solo positivo per il nostro clima, ma anche negativo per Putin.”
EB