Presentato il documento “Un patrimonio da salvare” frutto dell’intesa della filiera dell’edilizia, consumatori e associazioni ambientaliste per il rinnovamento degli edifici. Provvedimenti di incentivazione temporanei, tavoli tecnici e condivisione delle analisi sullo stato del patrimonio edilizio tra le principali richieste del documento. In attesa dell’arrivo dell’EPBD 4
Ieri conferenza stampa di presentazione di “Un patrimonio da salvare”. Il documento in 10 punti, vedi allegato fondo pagina, raccoglie le proposte per il futuro della riqualificazione edilizia ed è stato firmato dai principali operatori ed enti associativi della filiera dell’edilizia, della tutela ambientale e dei consumatori. Proposte che la redazione di Cosmoserr condivide pienamente e sottoscrive.
Chi firma “Un patrimonio da salvare”.
Un ampio fronte ha sottoscritto il documento:
Adiconsum, AEM – Associazione Energy Managers, AiCARR, AIPE, Altroconsumo, Anfit, ANING – Associazione Nazionale Ingegneri, Anit, Anpe, ARSE, Assocond CO.NA.FI, Assovernici, Gruppo pitture e vernici Federchimica-Avisa, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, Cortexa, Federcomated, Federazione Filiera Legno, F.I.V.R.A., ISI Ingegneria Sismica Italiana, Legambiente, Kyoto Club, Rete Professioni Tecniche, Renovate Italy e Rete Irene.
Un sodalizio di 25 soggetti che coinvolgono, da una prima stima, oltre 430mila consumatori,150mila lavoratori, 600mila professionisti, 8mila imprese e 410 industrie di produzione. In ogni caso, gli organizzatori evidenziano che il documento è aperto alla sottoscrizione e al coinvolgimento di ulteriori soggetti.
I contenuti di “Un patrimonio da salvare”
Il documento si sviluppa a partire dalla considerazione che il 40% del consumo finale di energia nell’Unione Europea e il 36% delle sue emissioni di gas a effetto serra sono causati dagli edifici: un’evidenza che fa emergere l’improrogabile necessità di mettere l’efficienza energetica al centro della politica energetica in Italia, per coglierne tutti i vantaggi di tipo sociale, economico e ambientale.
In 10 punti
1-la riqualificazione edilizia è un tema sociale: efficienza energetica, sostenibilità ambientale e sicurezza in edilizia non possono essere considerate solo un onere ma sono un’opportunità di sviluppo;
2-occorre una corretta ed esaustiva analisi delle condizioni del parco immobiliare italiano sul piano energetico e della sicurezza;
3-occorre definire tempestivamente il Piano nazionale di ristrutturazione degli edifici e il quadro delle misure di stimolo e accompagnamento;
4-a decorrere dal 1° gennaio 2025 fino all’entrata in vigore del nuovo schema, siano mantenuti, alle condizioni oggi vigenti, Ecobonus e Sismabonus;
5- sia data la possibilità agli attori del settore di offrire il proprio contributo preventivo all’elaborazione del Piano Nazionale di ristrutturazione, previsto entro il 2025 dall’EPBD4;
6- il nuovo schema di sostegno sia basato su rigorosi criteri di efficacia rispetto agli obiettivi fissati;
7- sia assicurata la stabilità dei provvedimenti e la certezza delle relative regole;
8- le modalità delle misure di stimolo non siano di ostacolo alla formazione delle decisioni collettive (v. proprietà condominiale);
9- sia consentito a tutti l’accesso alla riqualificazione attraverso il coinvolgimento sicuro dei soggetti finanziatori;
10-occorre richiedere alle istituzioni comunitarie la messa a disposizione di risorse finanziarie dedicate, al minimo costo e in quantità adeguata.
a cura di EB
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Il documento “Un patrimonio da salvare“