Una recente sentenza del Consiglio di Stato ribadisce definitivamente, crediamo, che la costruzione di verande su un balcone o una terrazza è possibile solo con permesso di costruire. Tuttavia, un buon compromesso per i clienti può essere rappresentato da una combinazione di pergotenda e vepa. In edilizia libera.
Le verande costruite su un balcone o su una terrazza hanno sempre bisogno di permesso di costruire. Lo ha ribadito ancora una volta il Consiglio di Stato, ovvero la suprema istanza della Giustizia amministrativa con la sentenza del 23 luglio 2024, n. 6627, resa nota pochi giorni fa. Evitiamo di raccontare una lunga vicenda processuale andando al sodo. Una veranda, definibile come una tettoia chiusa da pareti verticali, rappresenta un consistente aumento di volumetria e una modifica del prospetto dell’edificio e quindi come tale necesssita di permesso di costruire. Così si è espresso il Consiglio di Stato.
La sentenza sulle verande
Citiamo il passaggio più significativo della sentenza del Consiglio di Stato. Le sottolineature sono nostre.
“….Al riguardo, la giurisprudenza ha avuto modo di precisare che “ai sensi dell’art. 10, comma l, lettera c), del testo unico dell’edilizia (D.P.R. n. 380 del 2001), le opere di ristrutturazione edilizia necessitano di permesso di costruire se consistenti in interventi che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportino, modifiche del volume, dei prospetti, ovvero che, limitatamente agli immobili compresi nelle zone omogenee, comportino mutamenti della destinazione d’uso (ristrutturazione edilizia). Ebbene, le verande realizzate sulla balconata di un appartamento, trattandosi di strutture fissate in maniera stabile al pavimento che comportano la chiusura di una parte del balcone, con conseguente aumento di volumetria e modifica del prospetto, sono senza dubbio soggette al preventivo rilascio di permesso di costruire, non costituendo una pertinenza in senso urbanistico. La veranda integra un nuovo locale autonomamente utilizzabile il quale viene ad aggregarsi ad un preesistente organismo edilizio, per ciò solo trasformandolo in termini di sagoma, volume e superficie” (cfr. Cons. Stato, VI, 28 giugno 2023, n. 6301, che richiama Cons. Stato, VI, 9 ottobre 2018, n. 5801).”
Il commento di Assvepa
Abbiamo chiesto al presidente di Assvepa, associazione delle vetrate panoramiche, Vito Chirenti, un commento sulla sentenza del Consiglio di Stato. Così risponde Chirenti:
“Oggi chi desidera proteggere spazi domestici esterni scoperti di “dimensioni contenute” (da giurisprudenza: max 12-16 mq), per poterli fruire maggiormente, ha due possibilità:
1 – utilizzare qualsiasi tipo di materiale e struttura per la copertura e qualsiasi tipo di serramento per le chiusure laterali, richiedendo il permesso comunale (a tutti gli effetti un permesso a costruire) e, se in regime condominiale, previa autorizzazione della maggioranza dell’Assemblea;
2 – adottare strutture in edilizia libera quali pergotende e similari e, a protezione perimetrale, le vetrate panoramiche vepa (Art. 33-quater “Norme di semplificazione in materia di installazione di vetrate panoramiche amovibili” – Art. 6, comma 1, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380), e come da legge 105/2024 di conversione del Decreto-legge 69/2024 (conosciuto come “Decreto Salva Casa 2024”).
Pergotende + Vepa
Nel secondo caso vanno fatte salve:
-le prescrizioni comunali e regionali in materia edile e altri vincoli se esistenti;
-ma soprattutto va rispettata la destinazione d’uso assentita, vale a dire uno spazio non abitabile in permanenza, per non generare ulteriore volumetria e carico urbanistico”. Fin qui il commento di Assvepa.
In edilizia libera ma non liberata
Le verande possono trovare, concludiamo i ragionamenti precedenti, degnissima sostituzione nelle pergotende delimitate perimetralmente da vetrate panoramiche. Per di più, in regime di edilizia libera, ma non liberata dal rispetto dei vincoli di legge e dalle prescrizioni di leggi e regolamenti.
Ennio Braicovich
Foto in alto: doc. Keyimmobiliare