Tanto utilizzate quanto poco conosciute nelle loro molteplici specificità, le vetrazioni per edilizia mantengono ancor oggi un aspetto di mistero quasi sacrale. Crediamo che molto debba essere ancora fatto per conoscerle pienamente. Ci aiuterà ad approfondire le nostre conoscenze Elvio Tessiore, tecnologo del vetro.
Le meraviglie delle vetrazioni per edilizia, ma anche i loro problemi, le loro patologie, sono al centro di una serie di articoli studiati per i lettori di Cosmoserr.
Ne è autore Elvio Tessiore, titolare e direttore tecnico di GlassConsulting, agenzia di informazione e formazione in campo vetrario, esperto in vetrate isolanti evolute ed in serramenti. Iscritto quale perito ed esperto presso la Camera di Commercio di Savona, è CTU di tribunale. Tessiore svolge anche un’intensa attività di formatore e conferenziere. E’ autore del volume ”Il vetro in edilizia. Tutto sulle vetrate isolanti, vetro strutturale e vetri attivi”, da pochi giorni pubblicato da Maggioli Editore e che presto recensireremo. (EB)
Le vetrazioni per edilizia, tra patologie e “virus”
Il vetro non ha patologie nel senso stretto del termine se non la sua diminuzione di resistenza nel tempo, quando soggetto al fenomeno della fatica statica. Tutte le altre ‘patologie’ che portano a rottura sono determinate da ‘virus’ introdotti a posteriori. Questi ‘virus’ vengono introdotti su lastre che non avrebbero motivo di rompersi spontaneamente, per disattenzione , quindi per cattiva progettazione, o per trasformazione.
Diversi tipi di ‘virus’
Con il virus della disattenzione intendiamo la non piena coscienza di quello che stiamo facendo. Ovvero la disattenzione allo stato dei luoghi dove verrà montata la vetrata e alle nuove proprietà di resistenza termica indotte mediante coatizzazione sui vetri stessi, non ultimo l’aumento degli assorbimenti energetici.
Con il virus della trasformazione, intendiamo l’aumento delle proprietà di resistenza meccanica e termica introdotte mediante la tempra termica della vetrata.
Questi virus se scatenati, non fanno ammalare le lastre diminuendone eventualmente le prestazioni, ma portano irrimediabilmente a rottura catastrofica, ovvero alla fine prematura della vetrata mediante quelle che vengono chiamate ‘rotture spontanee’.
Le rotture spontanee delle vetrazioni per edilizia
Quando si parla di rotture spontanee di lastre in vetro, ci si riferisce in ordine di importanza numerica, alle rotture da shock termico, alle rotture da errato carico, alle rotture da inclusione da solfuro di nichel.
Il termine ‘spontaneo’ si riferisce nel nostro caso e come ampiamente riportato in letteratura, a rotture che avvengono su lastre di vetro senza l’intervento dell’uomo.
Un’opportuna specifica
Personalmente specificherei meglio: senza l’intervento immediato, ovvero nel momento stesso in cui avviene la rottura, dell’uomo. Ma l’uomo è già intervenuto precedentemente nel momento della progettazione della lastra, ed ha causato quello che poi si è risolta in rottura. Lo ha fatto quando per sottovalutazione o ignoranza delle condizioni di rischio proprie di quel cantiere, non ha preso le giuste contromisure per annullare o ridurne il rischio. (continua)
Elvio Tessiore, Glassconsulting
Prossime puntate:
–Rotture spontanee: lo shock termico;
-Rotture spontanee: le rotture da errato carico;
-Rotture spontanee: le rotture da inclusione da solfuro di nichel